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Laser per lesioni pigmentate

23.11.2013 16:05
 

 

 

L’aspetto più evidente del fotoinvecchiamento è rappresentato dalle macchie della pelle o lentigo, che sono  dovute ad una iperproduzione localizzata di melanina.
Per eliminarle definitivamente usiamo il Laser Q Switched.

I Laser in Dermatologia ed in Medicina Estetica, sfruttano il principio della fototermolisi selettiva che è la capacità di un tessuto contenente uno specifico cromoforo ( melanina nelle lentigo o pigmento esogeno nei tatuaggi) di assorbire e convertire la luce in energia termica determinando la lisi (rottura) di un tessuto bersaglio.

Il Laser Q - Switched ha 2 differenti lunghezze d’onda (per il KTP è  532nm mentre  per il Nd:YAG è di 1064nm) sfrutta al meglio il principio della fototermolisi selettiva permettendo la frantumazione mirata di particelle di pigmento melanico o delle cellule portatrici del colore.


Il Q - Swhiched è combinato con il KTP 532nm e con il Nd:YAG 1064nm  e permette la rimozione, dopo la frantumazione in particelle più piccole, del pigmento sia che sia endogeno (prodotto dall’organismo) o esogeno (tatuaggio), evitando la cicatrice, è infatti l’organismo che provvede a “smaltire” le piccole particelle di pigmento in maniera spontanea nell’arco di 3-4 settimane dopo il trattamento.

Quali macchie è possibile trattare con questo tipo di laser:

  • Lesioni pigmentate benigne da esposizione solare che è possibile trattare anche in zone delicate come il viso, il decolté, il dorso delle mani
  • iperpigmentazioni post infiammatorie
  • cloasma: non è il trattamento di scelta infatti trovano qui primaria indicazione i peeling chimici e soft chirurgici associato alla veicolazione di sostanze schiarenti tramite elettroveicolazione transdermica o nei casi più resistenti l’uso di laser frazionato sellas 1550, tuttavia in casi selezionati questa metodica si è dimostrata utile.

Come si fa:

si  valutano le condizioni della cute e le aree da trattare e sono fatte  fotografie. Il trattamento non è doloroso. Si passa quindi alla applicazione della luce laser: durante il trattamento assistiamo al un effetto ottico chiamato effetto “pop corn” (sbiancamento) che si manifesta quando il pigmento viene colpito dalla luce laser e frammentato in particelle più piccole. Questo fenomeno si risolve nel giro di 1-2 ore. Un lieve gonfiore (edema) ha comparsa più tardiva e tende a persistere per 24-48 ore dopo il trattamento. Subito dopo  viene fatta una medicazione con una crema lenitiva ed antiinfiammatoria - Dermirit crema. E’ fondamentale evitare l’esposizione solare diretta dopo il trattamento e utilizzare schermi solari totali per lunghi periodi.

Quando non è possibile fare il trattamento:

E’ importante che la pelle non sia stata esposta al sole o a raggi UV artificiali quindi i pazienti abbronzati devono attendere prima di effettuare il trattamento, i fotocopi scuri sono difficilmente trattabili.
Il trattamento non può essere effettuato in soggetti con particolari malattie della cute che comportino una particolare sensibilità alla luce, in soggetti con malattie dermatologiche croniche o in fase acuta , se la cute che deve essere trattata è interessata da processi infettivi virali o batterici o in soggetti che assumano farmaci fotosensibilizzanti, o in soggetti affetti da patologie sistemiche gravi. E' quindi importante informare la dottoressa se, anche in passato, si è sofferto di tali patologie e dei farmaci assunti al momento del trattamento o nelle settimane precedenti . Ad ogni paziente verrà consegnato durante la visita preliminare un modulo su cui riportare tali problematiche.

Complicanze :

raramente il trattamento laser può generare delle ipercromie (colorazione più scura della pelle) transitorie e ipocromie (aree di colorito più chiaro della zona circostante) a lenta ripigmentazione, molto raramente si possono innescare processi cicatriziali da ustione.

Quante sedute fare:

varia a seconda del problema da affrontare. Normalmente per il trattamento delle lesioni pigmentarie benigne, può essere sufficiente una sola seduta, ma è possibile che si renda necessaria una seduta di ritocco dopo 5 settimane.

 

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